Generalmente, quando si parla di programmare qualsiasi cosa, vengono già in mente le numerose ore (che poi diventano giorni e mesi) da investire nella conoscenza necessaria a realizzare il nostro progetto. Tutto ha bisogno d’un certo livello di programmazione, che sia qualcosa che necessita un linguaggio C++ o uno che permette anche qualche più variazione con Python o Javascript. Perfino un semplice messaggio che dice “Ciao mondo!” ha bisogno d’una certa conoscenza base di come funziona un piccolo linguaggio di programmazione.
Ma negli ultimi tempi, è diventata sempre più famosa la presenza di quella che è chiamata come la filosofia del No-Code, che è diventata nel tempo una vera e propria pratica che si può tranquillamente seguire in qualsiasi momento, anche per persone che sono a completa conoscenza zero in quest’ambito informatico.
La programmazione No-code
Ma di cosa parla il No-Code? Così come dice il nome stesso, quest’esempio riguarda una forma di programmazione che non ha alcun bisogno d’istruzioni per funzionare. Si tratta appunto d’un metodo per creare programmi, giochi ed altri contenuti senza alcun bisogno di conoscere neppure il più semplice linguaggio a disposizione.
Il modo con il quale funziona è affascinante, ma bisogna anche dire che in realtà, vi è comunque un efficiente team di programmatori che ci lavora sempre dietro. Con il tempo, però, questo verrà ugualmente sostituito con una IA che sarà sempre più efficiente per questo tipo d’impiego.
Detto ciò, una piattaforma No-Code si basa su tre principi base:
- L’inclusione di comandi e scopi intuitivi per l’utente, che spiega essenzialmente cosa accadrà se un particolare mix di queste attività avrà luogo.
- Lo scopo della piattaforma No-Code deve essere specifica, così da restringere la possibilità di rendere comunque l’attività difficile all’utente.
- L’accessibilità da una moltitudine di dispositivi, non solo PC o simili, ma anche Smartphone o tablet.
Se non è ancora chiaro come funziona un sistema No-Code, prendiamo in esempio quel che fanno alcuni servizi IFTTT. Nel caso di questi programmi, tutto quello che facciamo è creare un istanza dove un azione deve coincidere con un opportuna reazione. Ad esempio: “SE sono vicino a luogo, FAI questo”. Essenzialmente quel che stiamo facendo è programmare qualcosa, ma senza alcuna riga di codice. Questo è già un ottimo esempio del No-Code: ovviamente dentro ogni piattaforma IFTTT c’è molto di più che viene elaborato, ma man mano che vanno avanti gli anni il codice necessario per fare ciò sta diventando sempre più compatto.
Altri ambiti di applicazione
Un altro esempio? I servizi che permettono di creare siti web con pochi click, con Layouts già predisposti, ma anche diverse condizioni che è possibile impostare senza bisogno di cercare ed incollare codici che possono rivelarsi anche pericolosi o molesti. Queste condizioni sono ovviamente frutto d’una logica No-Code, che permette d’impostare pop-ups, messaggi particolari e servizi aggiuntivi. Perfino Google è saltato a bordo di questo sistema, presentando il suo Pages, che utilizza una logica incredibilmente semplice da comprendere per la creazione del proprio sito web.
Ovviamente, ogni sistema ha le sue limitazioni, anche per quel che riguarda il No-Code. Al giorno d’oggi creare un’intera logica di così vaste dimensioni ha bisogno comunque del suo tempo per reagire, e tutto ciò può accadere solo se i comandi sono di piccole dimensioni. Ad esempio, creare una catena di IFTTT di grandissime dimensioni non solo è complesso, ma nemmeno molto intuitivo. Inoltre il sistema può rifiutarsi di eseguire un comando di così grosse dimensioni, volendo appunto preferire le prestazioni all’eccessiva complessità.
Ma come già detto, queste logiche con il tempo cambieranno, e probabilmente nemmeno di poco. E’ chiaro che ottimizzare e rendere più “smart” la creazione di siti ed altri servizi è chiaramente il futuro, visto che velocizza la creazione di pagine ed altri comandi e rimuove la necessità di chiamare altre persone a formare un team che può aumentare i costi a lungo termine.